Ho perso mio padre, mio marito, mio fratello, il mio cane, il mio gatto. Ho perso mio
figlio e un brivido corre sulla schiena solamente pronunciando questa frase.
Non si è mai preparati alla morte anche se annunciata, si rimanda mentalmente il
problema, si spera e si rimuove quella parola.
Occorrerebbe prepararsi alla morte così come ci si prepara alla nascita. Prepararsi
non significa anticipare il dolore, ma affrontare con maggiore energia la
consapevolezza dell’assenza, se soluzione altra non è possibile. Chi riesce a
prepararsi alla morte di un affetto importante ,avrà più facilità ad affrontare il
momento della separazione, purtroppo spesso non accade questo.
C’è un modo per ammorbidire l’orrore della morte e il dolore della mancanza:
riavvicinarsi ai ricordi, ma farlo con aiuto esperto. Quei dieci, venti, trent’anni di
relazione vanno rivissuti in maniera dolce che eliminerà la violenza della morte. La
depressione per un lutto apre le porte alla solitudine e non solo se si vive da soli,
anche se si è in compagnia della propria famiglia. Necessario riaprire gradatamente
le porte alla vita, una porta alla volta, per custodire la bellezza della relazione
perduta e riprendersi o in alcuni casi, per la prima volta, prendersi cura di sé.
Corpo e mente sono connessi, è importante “purificarsi”per poter rendere immune
il corpo agli attacchi del dolore. Non è marginale, è una priorità togliere il buio per
vivere bene una vita diversa, e non indebolire il sistema immunitario e gli organi del
corpo, i processi digestivi, metabolici…
Non dimentichiamolo mai, mente e corpo sono connessi e non solo nelle situazioni
di stress, sempre. Non esiste parte del proprio corpo che non abbia un link con il
sistema nervoso, in maniera centrale, periferica, indiretta.
Depressione e lutto, depressione e solitudine, la depressione in generale è stato
della mente che può essere temporaneo e si può risolvere, ma bisogna prendersene
cura, quella cura farà bene non solo alla mente, ma anche al corpo.