Riconoscere la depressione

Che differenza c’è tra depressione e tristezza?

La depressione ha ripercussioni sul piano somatico molto più tangibili ed è collegata ad una mancanza- assenza d’amore – di oggetto d’amore che risale all’infanzia o dopo aver perso un genitore o una persona cara.

Nella perdita di una relazione amorosa si può parlare di tristezza, ed è uno stato esistenziale dovuto ad una mancanza di nuova data, è pur vero che una perdita da adulti può trasformarsi in depressione.

Chiudersi in se stessi è depressione?

A volte sì ma dipende, la chiusura in se stessi può anche far bene se è un modo per “sentirsi” di più, stare più a contatto con i propri bisogni. L’eccessiva chiusura in se stessi diventa depressione se mancano le relazioni affettive e sono altresì presenti relazioni di superficie. Un rischio della depressione è adattarsi ad essa.

Ho perso mio marito che amavo molto, piango sempre, guarirò da questa depressione?

Il pianto non è sinonimo o conditio sine qua non per essere depressi, paradossalmente può accadere il contrario. La perdita di una persona che si amava richiede tempo e modi per metabolizzare il lutto, se il vuoto è insostenibile meglio avere un supporto per attraversare il buio e ricostruire diversa vita.

Sono annoiata e non ho scopi, mi aiuti.

Che cosa significa essere annoiati? Una persona abituata a non fermarsi può avere uno stop interno che preoccupa perché inedito, ma che può portare ad un modo di vivere diverso e migliore. La noia che è simile in certi casi al sintomi depressivi è sintomo esistenziale da ascoltare se scatena poca reattività o una visione priva di prospettive. La noia che perdura è una voce che urla, e da sintomo esistenziale può diventare compagna di viaggio per cambiare, la terapia psicologica che propongo si basa sulla presa in carico della noia, comprensione delle sue cause e ristrutturazione di un capitolo di vita inedito. La noia e l’assenza di scopi è spesso un sintomo della menopausa.

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